Praticare esercizio fisico è molto importante nella vita quotidiana di una persona ed è fondamentale anche per chi soffre di una malattia come quella di Monica perché ne aumenta sensibilmente il benessere.
Uno dei messaggi più forti portati avanti con il progetto di Volando dalla nostra nuotatrice parte proprio da questo presupposto. Lo sport diventa fondamentale per chi presenta il diabete perché aiuta a mantenere una glicemia bilanciata e a diminuire il rischio di complicanze connesse alla malattia.
Gli sport aerobici sono molto consigliati per chi soffre di diabete tra cui ricordiamo jogging, corsa lenta, sci di fondo (lento), nuoto (lento), ciclismo (lento, in piano), aerobica e pattinaggio.
Sopratutto nei bambini e nei ragazzi, lo sport assume un valore terapeutico: aumenta il senso di benessere e di sicurezza, riduce i livelli di ansia e di depressione e accresce la fiducia in sé stessi e la sensazione di “potenza” nei confronti del diabete.
Monica porta avanti con forza questo messaggio perché lo vive direttamente sulla propria pelle. Ovviamente ci ha spiegato anche che deve fare attenzione: quando va ad allenarsi è necessario monitorare prima, durante e dopo i livelli di glicemia.
Il monitoraggio è particolarmente importante (anche se noioso!) per evitare casi ipoglicemia o iperglicemia.
L’ipoglicemia indica un basso livello di zuccheri nel sangue che é possibile prevenire assumendo snack per reintegrare.
L’iperglicemia invece si verifica quando c’è un’insufficienza di insulina nell’organismo. Può capitare che i livelli di glicemia siano molto elevati dopo aver praticato sport competitivi o un esercizio fisico intenso per effetto dell’adrenalina. In questo caso una soluzione potrebbe essere quella di ridurre gli snack pre-esercizio.
Abbiamo chiesto a Monica di raccontarci qualcosa di più su quali siano i rischi connessi al praticare sport quando si é affetti da questa forma di diabete:
I rischi sono collegati alle ipoglicemie, però se si conoscono i trucchi del mestiere si riesce quasi sempre a prevenirle, ci vuole molta pazienza e molta attenzione, ma si può gestire la situazione con buona padronanza.
Monica è tranquilla quando ci racconta queste cose, prova del fatto che con la pazienza di cui parla si può davvero avere una vita straOrdinariamente normale, anche se non dimentica gli episodi in cui si è trovata in difficoltà:
E’ successo solo una volta in tutta la mia vita di avere una situazione molto critica in piscina, quando mi sono resa conto che non si trattata di semplice stanchezza e sono uscita dall’acqua per intervenire sull’ipoglicemia, sono svenuta perché il valore glicemico era troppo basso. Fortunatamente io ho sempre spiegato in tutte le strutture sportive che ho frequentato qual è il mio problema e cosa devono fare in caso di necessità. Quindi avendoli istruiti bene sono intervenuti in maniera adeguata ed io dopo 10 min mi mantenevo già sulle mie gambe.