Torna la rubrica #storiedidiabete, oggi é Roberta che ci racconterà la storia di sua figlia Federica che a soli 5 anni ha scoperto di avere il diabete. Il punto di vista della mamma, paure e apprensioni ma con un’unica volontà la forza di andare avanti e di insegnare alla bambina che é possibile gestire la malattia avendo una vita felice!
Hai già letto il libro? In cosa ti è stato più utile?
Il libro mi é stato utile per capire che cosa prova una bimba di cinque anni come la mia a livello emozionale e psicologico.
Cosa pensi del progetto “VolandosulleOnde”? Pensi di partecipare a qualche tappa?
Parteciperò sicuramente se Monica fara’ tappa anche da noi a Modena.
Qual é il motivo che ti ha spinto ad avvicinarti/seguire Monica?
Seguire Monica per la sua grinta per la sua determinazione e per la sua passione: il nuoto.
Qual è la tua #storiadidiabete? Puoi raccontaci la tua esperienza o quella della persona diabetica che ti sta vicina?
E’ arrivata una bomba! Tanta sete, dimagrimento. Forza ! Forza! venga…le voci delle infermiere del pronto soccorso: inebetita quasi incredula, e poi la diagnosi: diabete mellito tipo 1 che equivale a dire insulinodipendente. Smarrimento, paura, rabbia e un grosso vuoto.Giorni pesanti il non saper fare una puntura, dover controllare la glicemia, cose lontane dalla nostra mente. Per carattere e per sopravvivenza abbiamo sin da subito preso di petto questo ospite indesiderato e dopo il ricovero abbiamo messo una regola: dobbiamo andare avanti. Per Federica chiaramente e’ stata al quanto dura anche se e’ entrata subito nel meccanismo, c’era bisogno di queste cure; anche se c’erano lacrime cercavamo di sostituirle con dei grossi sorrisi mentre dentro ci sentivamo mancare la terra sotto i piedi. E’ trascorso quasi un anno dall’esordio e devo dire che la nostra vita prosegue, si fanno esattamente le cose di prima con molta piu’ attenzione. Viviamo una vita pressoché normale con i nostri pianti nascosti, con infinite paure ma anche con tanta speranza,la speranza di una cura definitiva.
Come lo gestisci e come ci convivi giornalmente?
Mi alzo la mattina con la voglia di iniziare una giornata nuova all’insegna della positività. Trovo la mia forza nello sguardo e nei sorrisi della mia piccola guerriera. Lei sente ogni mia piccola titubanza, ogni mio piccolo gesto é fondamentale. Cerco di crearle intorno un mondo fatto di cose piccole ma preziose e cerco di trasmetterle la mia sicurezza e il mio entusiasmo nel fare ogni cosa. Se lei ride, canta, gioca spensierata io vivo. Racconto del diabete come di un ospite ingombrante ma mai di malattia. La mia piccina deve continuare a vivere i suoi anni come tutti gli altri, lei non e’ diversa e questo lo sa perfettamente. Ride quando dico che ha solo bisogno di un’aggiustatina perché ha un pancreas capriccioso, solo così posso farla sentire ben appagata delle sue lunghe giornate ma la forza, la tenacia sono tutto e lei ne ha da vendere.
Pratichi qualche sport? Hai incontrato resistenze nei medici o negli educatori? Come hai risolto?
Ho trovato medici all’altezza di ascoltarmi e questo lo reputo un gradino importante; delle maestre che hanno voluto mettersi in gioco e capire.Un contorno che in questa lunga battaglia giornaliera e’ importante direi fondamentale. Federica non ha ancora le idee chiare dello sport che piu’ gli piace, non forziamo la marcia in questo senso, per ora ha deciso che non e’ il momento e noi rispettiamo il suo punto di vista assecondando non si sa se giustamente o no un po’ anche della sua pigrizia.
Cosa vorresti chiedere a Monica?
A Monica vorrei chiedere solo un abbraccio alla mia zuccherina e che possa parlarle. Vorrei che dicesse a Federica che starà benissimo e che riuscirà a gestire il diabete al meglio!
Roberta