Monica Priore

Diabete e sport: Fare attività fisica in sicurezza – Antonella Marino

Intervista a Antonella Marino diabetologa

Consigli e precauzioni

Per la Dott.ssa Antonella Marino, endocrinologa dell’ospedale di Casarano, lo sport è importante per tutti, a prescindere dalla presenza o meno di questa patologia. Per i soggetti diabetici, però, l’attività fisica rappresenta un valore aggiunto: oltre a trasmettere senso di benessere, fiducia in se stessi e stabilizzare l’umore, è uno strumento in più per migliorare il compenso perché aiuta a controllare i livelli di glicemia. 

Il diabete, ormai è scientificamente provato, non rappresenta un ostacolo alla pratica sportiva ma è bene prestare attenzione ad alcune condizioni particolari come ad esempio quelle in cui si evidenzia la presenza di uno scompenso glicemico importante con elevate concentrazioni di chetoni ematici ed urinari; ipoglicemie recenti molto severe, oppure condizioni legate a scompenso cronico complicato da importanti situazioni di retinopatia avanzata, cardiopatia, nefropatia di grado elevato.

In tutti questi casi, l’inizio dell’attività sportiva può portare rischi per la salute e sono situazioni che suggeriscono di rimandare momentaneamente l’inizio di un’attività fisica in attesa che, dove possibile, vengano ripristinate le condizioni di salute ideali. 

La gestione di boli e insulina

Chi pratica sport può mettere in atto alcuni accorgimenti per quanto riguarda le sedi di iniezione dell’insulina. Si sconsiglia di utilizzare aghi di una lunghezza superiore ai 5 mm e di non somministrare l’insulina su quei gruppi muscolari impegnati maggiormente nello sforzo.

Buona prassi, è quella di pianificare la pratica sportiva insieme al diabetologo in modo che lo specialista possa personalizzare il più possibile la terapia a secondo del tipo di attività fisica che si andrà a fare. 

La terapia insulinica, in linea di massima, va modificata per quanto riguarda i boli – soprattutto quelli che immediatamente precedono e seguono l’attività sportiva – anche in base all’intensità e alla durata dello sforzo fisico in questione, con riduzioni che possono arrivare al 75% con integrazioni a base di carboidrati complessi e proteine. 

Anche la basale va a subire dei ritocchi: per quei soggetti che utilizzano un sistema di erogazione mediante un microinfusore, con una riduzione che può arrivare anche all’80% a partire da 60-90 minuti prima dell’inizio dell’attività fisica, durante l’attività fisica e nelle ore successive al termine dell’esercizio fisico.

La riduzione dell’insulina basale è consigliabile anche nelle ore notturne quando lo sforzo fisico si è espresso durante la sera. 

Per i soggetti in terapia multi iniettiva, la gestione della basale è un po’ più limitata, ma anche qui lo specialista può intervenire con una programmazione ad hoc.

I valori glicemici ideali 

In ambito agonistico, ma non solo, può verificarsi un picco iperglicemico dovuto all’adrenalina che è però di breve durata, quindi il consiglio è di non correggere eccessivamente in modo da non incappare in ipoglicemie successive che possono rivelarsi anche molto severe. 

Se un picco è prevedibile e previsto, una buona strategia è quella di fare spuntini a ridotto apporto di carboidrati oppure iniziare l’attività con glicemie target con valori inferiori (90, 120, 126) rispetto a quelli raccomandati, oppure terminare la sessione con una fase di recupero prolungata che permetta di contrastare l’effetto iperglicemizzante.

I valori ideali per partire in sicurezza nelle attività aerobiche sono tra i 126 e i 180; per quelle anaerobiche si parte da valori più bassi, tra i 90 e 126. Non iniziare a fare sport con valori iniziali superiori a 250-270 perché si rischia uno scompenso glicemico importante. 

Un altro valore con cui il soggetto diabetico ha a che fare è il TIR (il time in range), ovvero il tempo trascorso entro dei valori glicemici considerati ideali.

In genere il TIR di default per la maggior parte delle persone col diabete è tra 70 e 180, ma è un numero che va decisamente personalizzato. 

Anche durante l’attività sportiva è auspicabile che il TIR si mantenga all’interno di questa forbice  ideale anche grazie a tutte le attenzioni messe in atto dagli specialisti.

All’interno di questi accorgimenti e valutazioni, l’importanza della tecnologia è fondamentale per due motivi: i sensori, ad esempio, consentono un monitoraggio costante della glicemia, prevedendo situazioni spiacevoli quali ipoglicemie e iperglicemie; in più, oltre ad aiutare a gestire la glicemia, in fase di analisi, gli strumenti tecnologici consentono l’apprendimento di dati relativi ai meccanismi di risposta all’attività fisica. 

CURRICULUM

Antonella Marino

Antonella Marino

La Dott.ssa Antonella Marino è dirigente medico di I Livello U.O. Endocrinologia P.O “F. Ferrari” Casarano.
Laureata in medicina e chirurgia presso l’università degli studi di Foggia, si è specializzata in endocrinologia e malattie del metabolismo, è componente della commissione di esperti aziendali paritetica.

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