Questo spot mi ha fatto riflettere, perchè nonostante io sia diabetica da quasi 35 anni, non ho mai voluto contare neanche in maniera approssimativa quante iniezioni io abbia fatto nel corso della mia vita, credo che il mio inconscio volesse risparmiarmi questo dolore, perchè l’idea della siringa e dell’ago che entra sotto cute già di per se non è piacevole, se poi devi pensare che quel gesto lo hai fatto, lo fai e lo farai un infinità di volte ancor meno. Credo che la mia mente si sia sempre rifiutata di sviluppare questo calcolo.
Ora però mi sono soffermata a pensare, mi rendo conto che il dato indicato in questa foto è parziale, perchè parla solo delle 4 iniezioni standard a cui è sottoposto un bambino diabetico, in realtà a questi numeri vanno aggiunte le iniezioni fatte per correggere eventuali valori glicemici elevati, oppure gli eventuali spuntini che si fanno nell’arco della giornana e che implicano una somministrazione di insulina, quindi arrotondando in difetto parlerei di 6 iniezioni al giorno, moltiplicate per 365 giorni ci portano ad un risultato di 2190 iniezioni l’anno di media, senza tener conto dei continui buchi sui polpastrelli per effettuare il controllo glicemico.
Questa è la condanna a vita per un bambino diabetico, che per sopravvivere deve bucarsi, diversamente la sua vita sarebbe a rischio.
Fortunatamente con l’avvento della tecnologia medica c’è la possibilità per alcuni di utilizzare i microinfusori per i quali è necessario sostituire il kit d’infusione ogni 2/3 giorni, riducendo notevolmente i buchi da farsi nell’arco dell’anno.
L’insulina è un farmaco salva vita e noi dipendiamo da esso.
Quindi bucarsi è realmente una condanna?
Io direi che in realtà è solo l’aspetto più fastidioso ed in alcuni momenti doloroso di questa patologia, ma non lo vedo come una condanna, al contrario è una fortuna, per quanto assurdo possa sembrare, perchè se Frederick Banting nel 1920 non avesse scoperto l’insulina, il diabete sarebbe una condanna a morte certa.
La scienza con i suoi studi e le sue ricerche, ha reso e sta rendendo molto più indolore questa terapia, anche se molto spesso fa più male l’dea di essere costretti a seguire una prassi rigida che non permette dimenticanze e l’idea che il diabete è nelle nostre vite, di una iniezione di insulina.
Purtroppo per questo tipo di dolore non ci sono ricerche che tengano, sta a noi imparare ad apprezzare il fatto che con grandi sacrifici possiamo vivere una vita eccezionalmente normale, anche perchè la normalità è qualcosa di soggettivo. Ogni essere umano ha la sua normalità, nonostante le difficoltà.
Ad maiora!